Jackie_83 ha scritto:Non ricordo piloti paganti su una Ferrari...
C'erano sì molti clienti privati negli anni '50/'60, ma nella squadra ufficiale è sempre stato uno dei passatempi preferiti dal Vecchio quello di cercarsi dei giovani da crescere in casa per crearne campioni
La cosa grottesca è che Antonelli sr. è stato cercato da FDA per poi sentirsi presentare il conto se avesse accettato...
Appunto, clienti.
Ai tempi buoni degli esordi in Formula 1, i giovani rampolli erano figli o familiari di importatori e concessionari Ferrari.
Su Antonelli non mi straccerei le vesti e c'è da comprendere la scelta di una società che, a livello piloti, era già a posto con Leclerc ed Hamilton, ovvero il pilota della loro filiera ed il più titolato.
Non vi era ragione o necessità, se non l'essere mecenati, per prendere un Antonelli e poi parcheggiarlo non si sa bene dove.
Di contro la Mercedes aveva uno slot libero ed ha pensato, assicurandosi anche Bottas, di correre il rischio Antonelli, dopo averlo coccolato in F3 e F2 nelle ultime 2 annate.
Secondo me, giusto così per tutti i protagonisti. Del resto la Ferrari era reduce dal "flop" Giovinazzi, più sopportato che supportato e l'interesse per puntare su un italiano era molto basso.
Ma a parte questi discorsi, il debutto di piloti quali Verstappen, Vettel, Antonelli e Bearman è si dovuto al loro grande talento, ma anche facilitato da particolari situazioni contingenti: un pilota titolare che cambia scuderia, un infortunio, una indisposizione, la promozione di un pilota junior, un team da far crescere insieme ad un nuovo pilota, un veterano tagliato.
Per un Antonelli che ha fatto bene, abbiamo un Lawson quasi affossato ed un Doohan già dato per appiedato, quindi molto spesso, oltre che di talento, è questione di fortuna e, certamente, di sostegno incondizionato del team (cosa mancata a Lawson e Doohan).