A proposito della involuzione dello sport/società

Tutto quello di cui volete parlare e che non trova categoria, hardware, manifestazioni etc.

da Niki » 03/06/2024, 16:12

Che la formula 1 sia diventata qualcosa di osceno è stato scritto in altri post, così come è stato scritto lo stesso per la società in cui viviamo. Purtroppo, aggiungo.
Ho notato che da qualche anno anche uno sport storicamente tranquillo come il tennis è stato militarizzato.
Servizio d'ordine che al cambio di campo si mette dietro i giocatori, altri che controllano gli spalti.

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E' stata poi introdotta l'informatica anche lì. A parte il tablet degli arbitri che ormai fanno i vigili più che arbitrare, data l'introduzione dell'occhio di falco che comunque prende cantonate anche lui. In Spagna il sorteggio iniziale anzichè con la solita moneta è stato fatto con una moneta virtuale su un mega schermo che potessero vedere gli spettatori. Aggiungo che in informatica la casualità non esiste, per cui i sorteggi probabilmente li faranno ora a favore dell'uno, ora dell'altro.
Nell'attuale Roland Garros gli arbitri indossano una specie di porta auricolari con una telecamera incorporata che mostra agli spettatori cosa vede l'arbitro.

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Manca solo che gli spettatori vengano messi in campo, magari forniti di racchette anche loro. Ed anche nel tennis le solite riprese agli spettatori che non vedono l'ora di essere ripresi per guardarsi nello schermo.
Periodo orrendo da vivere. La fortuna per quelli come me è che sanno come erano le cose prima che arrivassero informatica, digitale, ai, e tutte le altre putt@nate simili.
Allo stesso tempo è una sfortuna perchè mi rendo conto che siamo caduti nel baratro senza la più lontana possibilità di uscirne.
Per quelli che invece sono nati durante questo ultimo periodo, è inutile dissertare: sono quelli che passano il tempo con il naso nel cellulare, per cui neanche se ne rendono contro.
Fortunati, da un lato.
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da 330tr » 03/06/2024, 21:12

Chi è nato e ha vissuto l'epoca del boom economico post 2. guerra mondiale ha vissuto forse l'era migliore dell'umanità.
Libertà di vita, di comunicazione con l'altro, di espressione di idee ecc.
Oggi tutto deve essere schematizzato e regolarizzato.
Anche le idee devono essere catalogate e inquadrate.
Si deve agire e pensare all'interno di spazi prestabiliti, in schemi regolamentati.
Tutto dev'essere sottoposto a legislazione (e ovviamente compatibilmente tassato).
L'informatizzazione aiuta nell'altrimenti difficile compito di inquadrare e catalogare ogni tipo umano, per inserirlo in una tipologia e definire i suoi bisogni, aspettative, e sottoporgli l'esperienza consumistica più appropriata.

D'altronde, e ci pensavo oggi, l'uomo nasce libero, nella distesa infinita della savana, cacciatore, alla rincorsa delle sue fonti vitali e finisce in società iperaffollate simili a quelle degli insetti sociali.
Per sopravvivere questi insetti devono sottostare alla definizione di tipologie, caste ben inquadrate, spazi di movimento sempre più ridotti, nicchie specifiche: dalla corsa nella savana finiamo rinchiusi in celle a prenderci cura delle uova/pc, a controllare e inquadrare sempre più strettamente i futuri esemplari sociali.
Carmelo Bene gridava alla liberazione dell'uomo contro la schiavitù del lavoro servile.
L'uomo non è nato per essere schiavo dell'uomo, né ancor peggio della macchina. Non è nato così, ma lo è diventato per evoluzione, terribile, ingiusta, tragica ma necessaria per la sopravvivenza stessa dell'uomo-insetto dell'oggi..

Aggiungo che l'intelligenza artificiale è semplicemente squalificante, avvilente.
Una qualsiasi macchina ormai crea una musica migliore della tua in uno schiocco di dita, un'immagine creata dall'AI è molto meglio sia di un dipinto che di ore passate davanti a photoshop..l'uomo fin'oggi si era costretto a usare la macchina per creare, da oggi la macchina non ha più bisogno dell'uomo per creare.
A cosa serviamo, alla fine?
È una domanda formidabile, sconvolgente..
Se la macchina va nello spazio, crea, risolve problemi, costruisce eccetera, quale sarà più il nostro scopo?
Finiremo davvero in una specie di Matrix, senza scopo agganciati perennemente a un sogno "social" mentre il mondo è vissuto dall'artificio?
Ultima modifica di 330tr il 03/06/2024, 21:36, modificato 1 volta in totale.
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da leon_90 » 03/06/2024, 21:22

330tr ha scritto:Chi è nato e ha vissuto l'epoca del boom economico post 2. guerra mondiale ha vissuto forse l'era migliore dell'umanità.


Togliendo il futuro a chi sarebbe venuto dopo.
Ci troviamo in questa situazione per:

- la cultura dello spreco, i miei genitori mi hanno raccontato solo alcune delle cose che accadevano negli anni '80-'90, aberranti, come le baby pensioni e i farmaci da banco passati gratuitamente (con le persone che buttavano i farmaci che non consumavano perchè tanto non li pagavano) ma si potrebbero fare infiniti esempi;

- la cultura dell'arrivismo, che ci ha dato i "personaggi" (in tutti i sensi) politici di oggi, i populisti di cui apripista è stato Berlusconi, e la mentalità del "conto io e gli altri li metto sotto i piedi", solo diritti e niente doveri;

- la morte della democrazia, che non si è preservata ma abbandonata, instillando la stessa ignoranza nei propri figli;

E tante, tante, altre cose.

Ma forse la colpa non è di una generazione, o di una classe, o di un momento storico. Forse la colpa è della stupidità umana. Se avessimo impiegato tutte le risorse sciupate o andate perdute in tutti i conflitti di cui è puntellata la nostra storia millenaria, probabilmente adesso saremmo già su di un'altra galassia. Che spreco, che terribile e infinito spreco.
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da Niki » 03/06/2024, 22:44

Leon, io lo dico da quando ho iniziato a ragionare lateralmente, diciamo.
Penso di averlo sempre fatto ma quando sei un ragazzino-ragazzo non ci pensi.
Ogni idea, anche la più alta eticamente parlando, si rovina nel momento in cui viene applicata dall'uomo. Proprio perchè l'uomo è storto, sbagliato. Basta vedere come va il mondo.
Mi dispiace per i giovani in gamba, quelli che ragionano che sono sempre pochi rispetto alla massa.
Metti sopra a questo tutto il resto, ossia come è stata concepita la società e capisci che non c'è via di uscita.
Un esempio personale. La mia ex è tedesca, della ex Germania Est. La città in cui abita ha la classica urbanistica comunista: grandi strade larghe, palazzoni per il popolo, ecc. Mentre giravamo il padre mi ha fatto vedere le abitazioni dei membri del partito, villette grigie ad un solo piano circondate da un muro sempre grigio. L'appartamento dove vivono i suoi è un bel posto ed immagino che anche gli altri siano così, più o meno. Ma questo ha confermato il mio pensiero: secondo la filosofia comunista si è tutti uguali, va bene che mi hai dato casa gratis ma perchè io devo vivere in un appartamento e tu in una villetta, per piccola che sia?
E questo succedeva quando esistevano ancora degli ideali, giusti o sbagliati che fossero. E' come per la politica fino a mani puliti: erano tutti ladri corrotti, l'intera italia funzionava con le mazzette (e funziona ancora così), ma se paragoni quei politici al dopo berlusconismo ti rendi conto della fine. A prescindere dal fatto che siamo una colonia m3rdicana. Come ho scritto, l'avvento dell'intelligenza artificiale segnerà la fine della razza umana per le ragioni scritte sopra.
Fermi, quel b@st@rdo, prima lavorò alla creazione della bomba atomica per poi preoccuparsi dei rischi; il creatore dell'intelligenza artificiale che si è recentemente licenziato da Google dove ha lavorato per vent'anni, prima l'ha creata poi ha avvertito di quanto sia pericolosa.
Si lavano le mani che neanche Ponzio Pilato è arrivato a tanto.
Aveva ragione Pasolini quando diceva che i fatti non accadono per caso ma sono legati l'uno all'altro. Ecco, pensa ai posti di lavoro che spariranno grazie ad essa e capisci quello che sta succedendo da quattro anni a questa parte, se non prima.
Legaci il fallimento del capitalismo, ecc.
Ma diventerebbe un discorso tale che bisognerebbe aprire un forum apposito.
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da 330tr » 03/06/2024, 23:17

leon_90 ha scritto:...Forse la colpa è della stupidità umana. Se avessimo impiegato tutte le risorse sciupate o andate perdute in tutti i conflitti di cui è puntellata la nostra storia millenaria, probabilmente adesso saremmo già su di un'altra galassia. Che spreco, che terribile e infinito spreco.


Ok, infinita stupidità umana..
Ma.
Leon, tu parli di errori di uomini italiani, per poi estendere il concetto alla globalità, che ha sprecato energie che dovevano essere spese ad esportare la specie nello spazio.

Niki punta l'attenzione sul concetto di annichilimento dell'individuo che diventa massa controllata attraverso l'uso dell'artificiale.

Io mi pongo invece la questione utilità e fine.

Posto il fatto che siamo bestie cerebralmente evolute, e quindi trasciniamo nell'oggi "civilizzato" gli istinti che vediamo nei nostri simili primati (guerra tra bande, violenze tra individui, sopraffazione del forte sul debole ecc..) riuscendo al contempo a riflettere su questi comportamenti alla ragione aberranti; verificato che le debolezze umane sono annullate nell'asettica superiorità della macchina, mi chiedo:
Perché sperare in una nostra futura prosperità universale?
È davvero sperabile che l'assurda imperfezione del primate homo debba proliferare?
Quale sarà lo scopo della bestia organica uomo quando a breve l'inorganicità perfetta dell'artificiale sarà superiore in ogni aspetto? A che servirà l'uomo creatore se la sua creatura sarà a lui infinitamente superiore?

Per ora ci stiamo riclassificando da creatori (ideatori, fabbricanti di oggetti ecc.) a regolatori (di artificio, di altri umani).
Una volta che l'artificio sarà non solo creatore ma anche regolatore, che resterà a noi?
In soldoni: cosa faremo se diverremo inutili? Meri consumatori? Se non ci sarà più alcuna attività adatta a noi? Se ogni cosa sarà appannaggio dell'artificio?
Ci rinchiuderemo in noi stessi? Diverremo inutilmente autocelebrativi? Vivremo del nostro nulla?
Cosa è un uomo che non serve agli altri né nulla fa poiché tutto è già?

Basta guardare lo spazio. Noi siamo esserini fragili adatti solo soltanto e solamente al pianeta terra. Il sistema solare è già colonizzato da esseri artificiali, che non hanno bisogno delle miracolose condizioni terrestri. Esseri artificiali ancora primordiali, ma già padroni dello spazio extraterrestre.
Noi non siamo esseri spaziali, non lo saremo mai. Troppo fragili, troppo inadatti.
Ma le nostre creazioni già vivono fuori dalla terra...
Che ne sarà di noi?
Che il fine dell'uomo sia proprio quello di creare davvero la "razza superiore", a nostra immagine e somiglianza ma priva di difetti, indistruttibile, che infine ci annienterà per inedia?
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da duvel » 03/06/2024, 23:31

La questione di 330tr è posta in modo più generale e travalica le nostre miserie nazionali, che altrettanto giustamente avete sottolineato.
E' vero però che i semi di tutto ciò vennero sparsi in quello che definiamo (anche io) il più felice almeno per l'occidente, il boom del dopoguerra.
Dalle macchine e dalla società al servizio dell'uomo (ma lo è mai stata o è stato solo un inganno?) a questi che si appresta a diventarne un'appendice sempre meno significativa, quasi un peso ormai inutile soprattutto se non "consuma" abbastanza. Apparte chi sta in vetta e al volante alla "piramide"...
Sarà sempre peggio nel distinguere la realtà dall'artificiale, ma a lungo andare che se ne farà l'artificiale di se stesso? :think:
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da 330tr » 04/06/2024, 4:52

E certo, Duvel! Qui sta il punto.
Noi siamo esserini coscienti, io mi chiedo perché e per come.
Ma l'artificiale, SE continuerà ad essere privo di coscienza, quale interesse avrà a chiedersi "fermi tutti..che sto facendo?".
Come un virus, magari grazie a istruzioni da noi avute, comincerà ad autoreplicarsi ed espandersi, in forme a noi sconosciute, non avendo neanche la necessità di essere corporeo per diffondersi..si autotrasmetterà via onde elettromagnetiche, sarà un artificio autodiffuso in ogni dove, come già è ora sulla terra attraverso la rete..

Vabbè stiamo travalicando, è fantascienza alla Asimov.
Il problema è che stiamo vivendo nel futuro, e stiamo assistendo davvero alla nascita di qualcosa di inaspettato e terrificante..

E non mi pare sia un futuro roseo, visto che l'artificiale, detta rozzamente, ci manderà tutti a casa.
E basteranno 3/4 ipermiliardari ad assicurarsene il controllo.
Finché l'avranno..
Ultima modifica di 330tr il 04/06/2024, 13:24, modificato 1 volta in totale.
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da 330tr » 04/06/2024, 5:27

Voglio dire..
A che serviamo più?
Solo consumatori.
Ecco ad esempio un pezzo solo da consumare, mai creato, che non esiste ma c'è, grazie all'artificio.
Buon ascolto.

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da Niki » 04/06/2024, 9:44

Duvel ha centrato il punto: quelli che sono in cima alla piramide.
Secondo un documento dell'onu, mi sembra, o della organizzazione mondiale del commercio, nei prossimi anni si perderanno 800 milioni di posti di lavoro grazie all'intelligenza artificiale.
Si può dire che su sei, sette, otto miliardi che siamo ottocento milioni sia una cifra irrisoria. Ma questi ottocento milioni riguardano persone dei paesi "evoluti", "avanzati", leggi cancro occidentale, non Africa o chissà quale altro posto in cui il lavoro non c'è mai stato.
Per cui addio salari, riposi, permessi, ferie, scioperi, sindacati (esteri non italiani), assegni sociali, ecc.
Questa è la ragione economica-materiale. Ottocento milioni di persone bisogna mantenerle, come si fa? I modi sono due: un reddito universale o eliminarle. Teorie da complottista, che va tanto di moda ora.
La ragiona la so, mi è chiara come il sole, da quattro anni a questa parte.
Il discorso di 330 è più filosofico, torneremmo agli immensi pensatori dell'Antica Grecia. C'è un film di fantascienza, "La macchina del tempo" che in italia, miracolosamente, è stato tradotto in modo assolutamente favoloso con "L'uomo che visse nel futuro", che mostra una società evoluta nella quale l'uomo non è più schiavo del lavoro e vive di emozioni.
Ecco che finalmente è cancellato il capitalismo-consumismo con il ciclo "lavoro per guadagnare per comperare l'auto per andare al lavoro dove produco cose che non servono".
Questa è la ragione più bassa, la più realistica. Quella più alta, i concetti più profondi del "perchè e come" riferito a noi stessi che scrive 330, è da quando il pensiero ha iniziato a funzionare che si cerca di trovarla e non si è ancora riusciti. Non so se si riuscirà mai. Forse abbandonando la vita materiale di tutti i giorni e ritirandosi in meditazione perenne.
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da Niki » 04/06/2024, 9:47

Dimenticavo. Per Leon, questo è un sunto di come sono andate le cose per colpa nostra. Non ho figli, fortunatamente, ma sono nato in quel periodo per cui mi ci metto anche io assieme a quelli nati prima e dopo.

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da groovestar » 04/06/2024, 15:05

Pur comprendendo la bruttezza del momento storico attuale, rifletterei non tanto su quello che alcuni definiscono un cancro tecnologico (o sarebbe meglio definirla una moderna forma di luddismo), ma sul nostro impoverimento della scala valoriale.

Ex se, la tecnologia in uno sport come il tennis è unicamente frutto della evoluzione del momento storico. Del resto, non giochiamo più nè con le racchette in legno, nè con le racchette in alluminio (e le spalle ringraziano).
Al pari, la sicurezza altro non è che il frutto di una nota ed orrenda aggressione avvenuta ormai 30 anni fa e che ha distrutto la carriera di una delle migliori tenniste dell'epoca (che sarebbe potuta diventare una delle migliori di sempre).

Detto questo, anche le telecamere sono frutto della commercializzazione di uno sport che, già nei 90, era appannaggio delle televisioni private e, se vengono pagate cifre oscene per un abbonamento televisivo, è lecito aspettarsi qualcosa in più.

Su tutto il resto... la cultura occidentale è diventata schiava di questa tendenza iperconsumistica ed ipercompetitiva, volta ormai unicamente a privilegiare stili di vita performanti, a vendere inutilità al solo fine di avere profitto. Inoltre i social media hanno sostanzialmente creato la possibilità a tanti di fingere di essere grandi manager, grandi imprenditori, grandi artisti e grandi persone spacciando il nulla, se non immagini stereotipate al fine di ingenerare invidie ed alimentare la bramosia dell'acquisto selvaggio.
Ovvero una mera rielaborazione del capitalismo che ha portato noi occidentali (ma anche tanti orientali) a perdere di vista l'importanza del contenuto, della sostanza e dell'essenza delle cose, ormai schiavi di un mondo immaginario in cui, volontariamente, ci infiliamo nella assoluta e totale ricerca di una atavica approvazione e validazione sociale.
Ovviamente in questo le classi dirigenti stanno imparando a prendere tutto ciò che possono, sfruttando un elettorato annoiato e/o stupido, aizzando il dibattito politico in un mero scontro fa tifoserie e ad una bieca polarizzazione del "noi contro di loro".

In verità la colpa di tutto non è nelle intelligenze artificiali, nei social o nella tecnologia, ma nell'utilizzo pigro, poco etico e svogliato che ne facciamo.
La colpa è nella nostra scelta quotidiana di conformarci ad uno schema mentale, ad uno schema sociale ed a una società che, spesso, non sentiamo nostra.

Alla fine non dobbiamo dimenticare che noi abbiamo il pieno controllo del nostro destino. Basta non essere pigri e muovere il deretano e, se siamo scontenti di qualcosa, smettere di lamentarcene e non buttarci più sopra l'occhio...
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da Niki » 04/06/2024, 18:04

groovestar ha scritto:Pur comprendendo la bruttezza del momento storico attuale, rifletterei non tanto su quello che alcuni definiscono un cancro tecnologico (o sarebbe meglio definirla una moderna forma di luddismo), ma sul nostro impoverimento della scala valoriale.

Ovviamente in questo le classi dirigenti stanno imparando a prendere tutto ciò che possono, sfruttando un elettorato annoiato e/o stupido, aizzando il dibattito politico in un mero scontro fa tifoserie e ad una bieca polarizzazione del "noi contro di loro".


Vero. Aggiungerei l'introduzione di valori finti, che fanno comodo a chi regola le vite degli altri: leggi transizioni varie, lgbtqprstuvzxy+-/*%$, green, cambiamenti climatici, ecc.
Sul noi contro loro poi in italia si sfonda non una porta aperta ma tutte le porte del Colosseo.
Questo relativamente a tutto. Invece applicato ad uno sport come il tennis che fino a tempo fà era tranquillo, risulta quasi uguale a quello che succede in sport da minorati mentali ignoranti come il calcio, sempre con le dovute differenze.
Durante lo scorso torneo tenuto a Madrid nelle partite che vedevano uno spagnolo contro un giocatore straniero, se quest'ultimo faceva un punto non volava una mosca mentre per i punti dello spagnolo c'era l'apoteosi. Idem in italia, per meglio dire a roma che è il peggio del peggio.
Anche il rugby, che è lo sport che farei fare a mio figlio se ne avessi uno, i valori non sono più quelli di una volta. Mi è stato detto da un amico che ha il figlio che gioca in non ricordo quale serie.
Come scritto altre volte, l'imbarbarimento dello sport è legato a quello della società per cui non c'è da aspettarsi nulla di buono.
Sono d'accordo anche sul muovere il (_Y_) e fare qualcosa anzichè subire passivamente il crollo. Comportamento che personalmente sto attuando da quattro anni a questa parte per cose molto, ma molto, ma molto più importanti dello sport o della formula 1.
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da leon_90 » 04/06/2024, 21:46

330tr ha ragione nel dire che il mio commento era probabilmente un po' troppo superficiale, passando anche da una questione (particolare) a un'altra (generale) senza forse tanta logica in mezzo.
La verità è che avrei tantissime cose da dire, e condensarle mi viene difficile. Poi certo si aggiunge che sicuramente non sono neanche un gran pensatore. In ultimo, lo scoraggiamento che vivo e mi ha buttato molto giù. Qui ha ragione anche groovestar, bisogna (ri)alzarsi.

Ho letto tutti i vostri interventi e mi sono piaciuti davvero molto, tanti spunti importanti e ognuno che ha gettato luce con notevole abilità di sintesi su questioni interessanti. Vorrei esservi anche io utile ma non penso di poterlo essere, onestamente.

Dico che sperare in un uomo senza vizi ho ormai compreso essere impossibile, perchè significherebbe togliere da lui/lei parte di ciò che lo rende uomo. Parafrasando una parabola, non si può eradicare la zizzania senza portar via anche l'erba buona, compromettendo il campo. Dobbiamo accettarci così, per quello che siamo, con la speranza che l'umanità in quanto tale, e non solo il singolo, tenda sempre alla giustizia. Come un asintoto, sarà qualcosa a cui tenderemo avvicinandoci il più possibile ma senza mai raggiungerla. Altrimenti, smetteremmo di essere umani. Anche qui mi rendo conto di essere molto superficiale. Parlo di giustizia perchè ritengo bene e male essere sempre inesorabilmente legati alla prospettiva dell'osservatore, ergo perchè rifuggo chi si chiede perchè esista il male qualora esistesse Dio (sono credente). Dio non è nè buono, nè malvagio, ma giusto. Opera secondo necessità al raggiungimento dello scopo che si è prefissato. Quale questo sia, non potremo mai comprenderlo con i nostri strumenti, appunto limitati, possiamo solo decidere se fidarci e crederci comunque in questo progetto oppure no. La libertà sta in questo.
Non voglio aprire discorsi di teologia, cercavo solo di rendere più chiaro cosa intendessi per giustizia. Rispetto la posizione di chi non crede.

Tempo fa ho visto l'interessante proiezione futura di una AI che rispondendo alla domanda "mostrami l'evoluzione umana" immaginava un uomo che da scimmia/primate si trasformava lentamente in homo sapiens e poi sempre più in macchina, fino a diventare completamente macchina. È questo il nostro futuro? L'unico modo per tendere a tutto ciò che come uomini non potremmo mai raggiungere senza smettere di essere tali?

Certamente si vanno perdendo sempre più posti di lavoro a fronte di nuovi che si creano, ma sempre più specialistici e settorializzati. Già oggi si spinge per far divenire i giovani dei programmatori, l'unica professione che sembra rimanere sicura a fronte degli sconvolgimenti che la società sta vivendo. Non tutti però hanno questo talento, inclinazione e passione. Loro cosa faranno?
L'AI porterà una rivoluzione, come il fuoco, la ruota, il telaio, la macchina a vapore, l'aereo, internet, gli smartphone. Pochi si stanno preoccupando di cosa esattamente significherà. Ho il timore che mentre alcuni cercano di convincere i molti a inseguire interessi personali in inutili conflitti su scala sempre maggiore, un pericolo molto più concreto e mortale si stia facendo sempre più potente approfittando della nostra distrazione e ignoranza.

Grazie ancora per i vostri pensieri.
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da Niki » 04/06/2024, 22:04

Leon, tu non sei superficiale neanche lontanamente altrimenti non saresti qui appassionato di quello che sei.
Preferiresti seguire uno dei tanti nulla viventi, minorati mentali che si autodefiniscono influenzatori (basta con gli anglicismi) seguito da minorati mentali peggio di lui.
I programmatori... spariranno. Una volta era un mestiere d'oro, poi sono diventati gli operai del nostro tempo.
Ora se vuoi programmare basta che usi una delle varie ai.
Qualche settimana fà sentivo al tg (non quello dei media di regime) che l'ai farà sparire migliaia di posti in banca. E di questo sono contento, essendo ladri matricolati. Sai quali posti farà sparire? Quelli degli impiegati. I dirigenti rimarranno. Come sempre.
La giustizia è un altro discorso complesso. Dipende dai fattori che formano una società: parlando teoricamente, perchè la pratica è un'altra cosa, la giustizia del mondo occidentale è differente da quella del mondo orientale, ecc.
Se chiedi ad un prete e ad un mafioso i loro concetti di giustizia, saranno sicuramente diversi.
Robespierre fece cadere le teste dei despoti essendo dalla parte giusta salvo poi fare la stessa fine perchè era diventato a sua volta un despota.
Non voglio certo buttarti giù, te sei l'esempio che giovani dritti ce ne sono.
L'importante è che osservi, ascolti i consigli, ma pensi con la tua testa e non ti fai fregare dalla massa. Anche l'Immenso lo diceva in una intervista: andava nella direzione opposta a quella della massa.se vedeva andare tutti in una direzione lui andava in quella opposta.
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da duvel » 04/06/2024, 23:30

leon_90 ha scritto:
Certamente si vanno perdendo sempre più posti di lavoro a fronte di nuovi che si creano, ma sempre più specialistici e settorializzati. Già oggi si spinge per far divenire i giovani dei programmatori, l'unica professione che sembra rimanere sicura a fronte degli sconvolgimenti che la società sta vivendo. Non tutti però hanno questo talento, inclinazione e passione. Loro cosa faranno?
L'AI porterà una rivoluzione, come il fuoco, la ruota, il telaio, la macchina a vapore, l'aereo, internet, gli smartphone. Pochi si stanno preoccupando di cosa esattamente significherà. Ho il timore che mentre alcuni cercano di convincere i molti a inseguire interessi personali in inutili conflitti su scala sempre maggiore, un pericolo molto più concreto e mortale si stia facendo sempre più potente approfittando della nostra distrazione e ignoranza.



Tutte le conquiste tecniche e/o scientifiche dovrebbero appunto essere conquiste, non fosse per il rischio reale di mancanze etiche proprie o applicate.
"Fatti non foste per viver eccetera eccetera...", purtroppo la conoscenza ha finito per mettere i piedi in testa alla virtute
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