da Laffite26 » 09/12/2024, 23:46
Viviamo in un paese molto servile, Niki.
Figure sopravvalutate vengono trattate come dei geni o dei santi e portati sempre in palmo di mano, dipingendoli come degli eroi o miti a sproposito. Solo in Italia possono avere seguito personaggi simili senza che si faccia una critica seria sul loro operato. Invece si guarda solo al palmares e si dimentica dei loro fallimenti che non sono di poco conto, anzi. Ma se dalla bocca di questa gente escono favolette su Ferrari, Senna, la Lancia e la buffonata del Destriero ci inchiniamo. Io no. Per carità, tutto legittimo ma il troppo storpia e non vedo nulla di ammantato di leggenda.
Se ci fate caso in Italia non c'è personaggio del nostro motosport più celebrata di questa persona e non mi capacito sul perchè dedicano film e libri a uno che a suo dire si arrovellava il cervello per come fregare l'avversario pur di batterlo. Capito? Invece di puntare al successo con le sue sole capacità si doveva trovare un modo più o meno lecito per superare gli avversari. Un segno di debolezza spacciato per virtù. E queste sarebbero persone da stimare e portare rispetto? Io nutro più ammirazione per coloro che corrono e vincono con macchine che portano il loro nome, che hanno fondato, cresciuto e sviluppato con le loro risorse e non per commissione o concessioni di una casa automobilistica. Che prendono batoste e accettano la sconfitta, che vincono ma non gonfiano il petto. Questo vuol dire essere sportivi leali, cosa che il nostro personaggio quasi mai lo è stato, troppo protetto e troppo lasciato a decidere cose che magari non erano di sua stretta pertinenza. Si può essere vincenti senza essere capetti di quartiere indossando grossi occhiali neri per nascondere le loro ipocrisie. Cercava di incutere timore e carisma? Io credo che sia solo l'immagine di chi cela il suo vero volto, quello di qualcuno che non ci penserebbe due volte a far del male a un altro pur di ottenere quel che desidera.
La storia dei motori in Italia, quella vera, l'hanno scritta Enzo Ferrari, Nuvolari, l'Alfa Romeo, Ascari, Varzi, Farina, la Maserati, Lancia (quella vera) e molti altri di cui la memoria piano piano si sta un pò perdendo. Invece un sovrastimato manager che ha portato un grosso gruppo industriale a vincere in una disciplina di nicchia come i rally si prende onori e tappeti rossi anche un pò troppo generosi, ma io ci vedo più ombre che luci attorno a questa figura perchè come in ogni cosa non è tutto oro quel che luccica. E poi impartiscono lezioni a chi ha vinto più di loro, tanto sono intoccabili, o meglio sono espressione di una sub cultura italiota con tutti gli annessi e connessi.
"A special hello to our dear friend Alain, we all miss you Alain."