Appunto. Il più grande avversario della carriera di Alonso è stato lui stesso. Se avesse parlato di meno e avesse avuto un temperamento meno caldo forse si sarebbe portato a casa almeno 5 o 6 titoli e non avrebbe trascinato la sua carriera fino a 42 anni. Un peccato per il pilota, ma non mi sento di assolverlo per le scelte e le dichiarazioni che ha rilasciato negli anni. Queste cose non vanno dimenticate.
Invece però sarà da dimenticare in fretta questo gran premio che al di là della gara di Alonso, l'ottima prestazione di Norris (lui sì davvero meritevole di salire sul gradino più alto del podio) il solito dominio Red Bull, l' odissea della Ferrari anche se la sfortuna ci ha visto benissimo con Leclerc, la pessima Mercedes di Interlagos, le buone Alpine e Alpha Tauri, questa gara resta comunque contraddistinta da quella noia cosmica che ormai ci accompagna da mesi. Cos'altro c'è da aggiungere?
Ora il carrozzone va a glorificarsi con la pagliacciata di Las Vegas, sembra che sia l'unico evento la quale Liberty Media voglia mettere in mostra tutta la sua insipienza facendo finta di non sapere che agli appassionati questa cosa interesserà meno di zero. Un consiglio, seguite solo le attività di pista e poi dopo che il vincitore avrà tagliato il traguardo spegnete il televisore se non volete avere il volta stomaco.