sundance76 ha scritto:Un bel dipinto di Walter Gotschke che raffigura Tazio Nuvolari sull'Alfa Romeo 12C davanti alla Mercedes-Benz W25K di Rudolf Caracciola.
Una lotta incredibile che li vedrà finire in quest'ordine al traguardo, divisi da soli 3"6.
A Barcellona, sulla collina del Montjuich, il 7 giugno 1936 si corre il Gran Premio, organizzato dal Penya Rhin, un club di facoltosi cittadini del posto.
E’ la quarta gara dell’anno: a Monaco aveva vinto Caracciola su Mercedes con la pioggia battente, a Tripoli doppietta Auto Union Varzi-Stuck con le polemiche per il presunto ordine d’arrivo pilotato (ne parleremo un’altra volta), a Tunisi nuova vittoria della Mercedes di Caracciola.
E d’altronde sin dalla seconda metà del ’34 il dominio, anzi il duopolio tedesco non lasciava molto spazio agli altri. L’ultima vittoria sfuggita a Mercedes e Auto Union era il famoso GP di Germania ’35, a luglio, cioè quasi un anno prima, fra l’altro unica gara della stagione dove entrambi i team tedeschi erano stati battuti dal fantastico Nuvolari.
A Barcellona la Scuderia Ferrari confida nel nuovo motore a 12 cilindri, che aveva debuttato a Tripoli, ma l’incidente di Nuvolari in prova (ne abbiamo già parlato) aveva compromesso la gara. Ora, la squadra spera che il sinuoso circuito catalano possa dare una possibilità in più all’Alfa 12C del recuperato Nuvolari.
In prova, un colpo di scena: Varzi ha chiesto di scambiare l’Auto Union a passo corto (da lui suggerita) con quella a passo usuale di Rosemeyer, ma a Rosemeyer serve spazio per stendere la gamba infortunata in prova (era finito contro un lampione). Al no del d.s. Feuereissen, Varzi ha risposto marcando visita. Il Dr. Gläser l’ha trovato sano e Delius lo sostituisce.
Alle 17.00 (l’ora della corrida) dalla terza linea si catapultano in avanti Caracciola e Brivio, parte bene Farina, che supera Wimille, stentano le Auto Union dell’esordiente Delius (preannunciato dall’altoparlante come sostituto dell’indisposto Varzi) e Rosemeyer. Aggirando Nuvolari Caracciola s’accoda all’amico Chiron. Sulla velocissima piega detta “recta” dello Stadio, Rosemeyer sorpassa Brivio, da cui è stato uccellato al via. Alla fine del primo giro Chiron precede Caracciola, Nuvolari, Rosemeyer, Brivio, Farina, Wimille, Delius, etc.
L’amicizia è una bella cosa, ma essere caricati alle terga da un toro non è bello per niente, perciò Caracciola non può tergiversare, supera Chiron tirandosi dietro Nuvolari, mentre più indietro Delius sorpassa Wimille. Al terzo giro Caracciola e Nuvolari iniziano ad allontanarsi. In prova sono stati i più veloci in 2’ 1” 6 e 2’ 2”. La W25 Kurz con il Motor E raggiunge ora HP 473/5800 giri, contro HP 370/5800 giri dell’Alfa 12C-36.
Wimille al quarto passaggio va ai box, dopo due minuti riparte dall’ultima posizione, proprio mentre sopraggiungono i leader Caracciola e Nuvolari. Nel quinto giro Sommer sorpassa Etancelin. Rosemeyer al sesto passaggio si ferma per fissare il serbatoio del carburante e riparte in decima posizione.
Nel settimo giro Nuvolari supera Caracciola e stabilisce in 2’ 01” il nuovo record assoluto del circuito. Nel settimo giro Brivio si ritira lungo il circuito essendosi rotta una tubazione dell’olio dell’Alfa 8C-35 n° 14. Etancelin alla fine del settimo giro accosta i box con la Maserati V8RI n° 18; si ritira essendosi incrinato per la quarta volta consecutiva il serbatoio del carburante. Wimille alla fine dell’ottavo giro accosta i box con la Bugatti 59 n° 10 e si ritira per avaria del cambio. Frattanto Nuvolari e Caracciola si sono staccati in avanti.
Dopo 10 giri e 37,9065 km sono
1° Nuvolari in 20’ 28” 7 (tempo medio sul giro: 2’ 02” 87) a 111,063 kmh di media,
2° a 1” 8 Caracciola,
3° a 44” 6 Chiron,
4° a 1’ 6” 9 Farina,
5° a 1’ 25” Delius,
6° a 1’ 46” 3 Sommer,
7° a 1’ 56” 5 Rosemeyer
8° a 1’ 58” 4 Villapadierna.
Il pubblico locale stravede per Nuvolari, che nella gara di Formula Libera del 1933 finì quinto a causa d’una foratura, nel 1934 si ritirò per il dolore alla gamba sinistra e nel 1935 è giunto terzo con l’inadeguata Alfa P3 di 3167 cc dietro a due W25 B di 3992 cc. Nel tentativo di scrollarsi di dosso Caracciola al quindicesimo giro Nuvolari segna il nuovo record in 2’ netti. L’accoppiata Rosemeyer/Auto Union desta interesse per il motore posteriore, mai visto qui, e per il carisma del pilota, sempre fresco, sorridente, oltre che formidabile. Anche il Conde José de Villapadierna y Avecilla è popolare. È un rubacuori andaluso di Malaga. Ha venduto i gioielli di famiglia per poter correre. Essendo la Catalogna all’avanguardia della Spagna, la sua Alfa P3 è amarilla (gialla) anziché amarilla y roja (rossa).
Rosemeyer ha sorpassato Sommer e Delius, ma i due leader scatenati doppiano anche le Auto Union. Dopo 20 giri e 75,813 km. sono
1° Nuvolari in 40’ 40” 6 (tempo medio sul giro: 2’ 02” 30) a 111,827 kmh di media,
2° a 2” Caracciola,
3° a 1’ 40” 3 Chiron,
4° a 1’ 53” 6 Farina, a 1 giro
5° Rosemeyer,
6° Delius
7° Sommer,
8° Villapadierna.
Nel ventitreesimo giro Nuvolari abbassa il primato del circuito a 1’ 59”. Farina con l’Alfa 8C-35 (in sostanza una P3 di 3822 cc aerodinamica, con sospensioni indipendenti) supera al ventiquattresimo giro Chiron, il quale deve avere qualche difficoltà con l’ultrapotente W25 E.
I due leader bulldozer doppiano anche Chiron e Farina. Esulta per l’ennesima volta la folla udendo dall’altoparlante che Nuvolari ha fatto del 28° il giro più veloce in 1’ 58” a 115,646 kmh di media; e finalmente Nuvolari riesce a distanziare Caracciola.
Dopo 30 giri e 113,7195 km sono
1° Nuvolari in 1 h 0’ 32” 9 (tempo medio sul giro: 2’ 01” 10) a 112,689 kmh di media,
2° a 15” 6 Caracciola,
3° Farina a 1 giro,
4° Chiron,
5° Rosemeyer
6° Delius,
7° Sommer
8° Villapadierna.
Di Caracciola, all’Alfa Corse, Nuvolari nel 1932 disse: “Non puoi mollare un attimo, che è subito lì”. Nuvolari non molla e Caracciola è lì dietro a bissare i record sul giro dell’italiano, di cui controlla le traiettorie e le gomme; occorre la sensibilità di Caracciola per tenerne il passo sui saliscendi curvilinei del Montjuïc. La W25 a passo corto ha sospensioni relativamente morbide, perciò ingannevoli; al sottosterzo in entrata di curva alterna il sovra sterzo all’uscita in fase d’accelerazione.
Rosemeyer va ai box per la seconda volta. Nuvolari alla fine del trentanovesimo giro si rifornisce, cambia le gomme posteriori e dopo 40” riparte in un uragano d’applausi dietro a Caracciola, che ha gomme ancora efficienti e meno carburante a bordo.
Dopo 40 giri e 151,626 km. sono
1° Caracciola in 1 h 20’ 59” 7 (tempo medio sul giro: 2’ 01” 50) a 112,322 kmh di media,
2° a 28” Nuvolari,
poi a 1 giro 3° Farina e 4° Chiron, a 2 giri 5° Delius, a 3 giri 6° Sommer e 7° Villapadierna, e a 4 giri 8° Rosemeyer (ai box).
Dopo oltre sei minuti riparte Rosemeyer, mentre il duello tra i leader, seguitando a distanza, attraversa una fase interlocutoria ed enigmatica.
Dando per scontato il minimo di venti secondi per il cambio delle gomme, diventa difficile mettersi nei panni di Neubauer e di Ugolini. Quanto più si riesce a procrastinarlo, tanto più sarà veloce il rifornimento di carburante di Caracciola. Essendosi fermato con un giro d’anticipo sulla metà della distanza, Nuvolari terrà conto del fatto che se attacca a testa bassa può distruggere le gomme posteriori?
A favore di Neubauer gioca l’intesa, tramite i segnali, con Caracciola, mentre Nuvolari di solito fa di testa sua. I due leader sembrano rispondere alle attese plausibili dei loro manager.
Dopo 50 giri e 189,5325 km. sono
1° Caracciola in 1 h 41’ 4” 6 (tempo medio sul giro: 2’ 1” 30) a 112,508 kmh di media,
2° a 28” 2 Nuvolari,
poi a 2 giri 3° Farina, a 3 giri 4° Chiron e 5° Delius, a 4 giri 6° Villapadierna e 7° Sommer, a 5 giri 8° Rosemeyer. Al cinquantaduesimo passaggio Farina va al pit stop.
Nel cinquantatreesimo giro lungo la velocissima recta del Estadi salta per aria il battistrada posteriore destro di Caracciola; anche i tedeschi calcolatori sbagliano di grosso. Caracciola rallenta nella seconda metà del giro, va ai box e riparte con 40” di ritardo da Nuvolari. Adesso deve attaccare per forza, mentre Nivola può limitarsi a controllarlo a distanza, finché non si fa sotto. Chiron al cinquantasettesimo passaggio va al pit stop e Delius gli subentra in quarta posizione.
Dopo avere superato Villapadierna e Sommer, Rosemeyer si sdoppia di 1 giro da Nuvolari, il quale al cinquantottesimo passaggio è fermo per cambiare una gomma anteriore, ma riparte in testa.
Dopo 60 giri e 227,439 km. sono
1° Nuvolari in 2 h 2’ 12” (tempo medio sul giro: 2’ 02” 20) a 111,672 kmh di media,
2° a 26”2 Caracciola,
poi a 2 giri 3° Farina, a 3 giri 4° Delius, a 4 giri 5° Chiron e 6° Rosemeyer, a 5 giri 7° Sommer e 8° Villapadierna.
Neubauer tramite i segnali cerca d’ottenere da Caracciola il recupero di 1” al giro, non di più, per non rovinare le gomme e perché le gomme di Nuvolari non sono più fresche. Dai box della Scuderia Ferrari ci si sbraccia per indurre Nuvolari a cambiarle subito, avendo ancora a disposizione molti giri per lottare. Nuvolari però tira dritto (si fa per dire, viste le derapate, in parte esagerate dai battistrada assottigliati).
Dopo 70 giri e 265,3455 km. sono
1° Nivola in 2 h 22’ 37” 5 (tempo medio sul giro: 2’ 02” 25) a 111,626 kmh di media,
2° a 18” 8 Caracciola,
poi a 3 giri 3° Farina e 4° Delius, a 4 giri 5° Chiron e 6° Rosemeyer, a 5 giri 7° Sommer e 8° Villapadierna.
Dato che l’italiano tiene duro, non è più il caso d’indugiare. Neubauer ordina l’attacco a tutto gas. Caracciola ricupera come prima 1” al giro, non di più. All’inizio dell’ultimo giro è a 9”.
L’Alfa slitta da tutte le parti, la W25 è sempre più vicina.
Nuvolari domina una sbandata spaventosa nell’ultima curva a sinistra dalla Carrera de la Guardia Urbana all’Avinguda de Rius i Taulet e taglia il traguardo 3”4 prima di Caracciola. Durante il giro d’onore il pubblico impazzisce per El Diablo, che ha soddisfatto ogni aspettativa.
C’è chi pensa che sia stata proprio questa affermazione a convincere definitivamente il futuro Drake di Maranello. Al mattino dell’8 giugno 1936 Enzo Ferrari si alzò e decise: le Ferrari sarebbero state a dodici cilindri “per definizione”.
Fonti:
(Cesare De Agostini, "Quando nacque l'amore di Ferrari per il "12", Autosprint 22-1976;
Francesco Manzoni, "1934/36 La Formula del Peso massimo")